Ultimamente sono rimasta affascinata di come il cibo possa diventare medicina per curare e alleviare dolori e malattie e di conseguenza anche il riconoscere cibi sani da quelli potenzialmente nocivi diventa una priorità, se impariamo a leggere le etichette presenti sulle confezioni dei cibi; oggi, la fretta ci porta ad acquistare prodotti in automatico, dando un occhiata super veloce al cibo che buttiamo dentro il carrello, tralasciando la lettura di ciò che questi contiene. L’importante che il prodotto sia di bell’aspetto, magari di marca, con un buon profumo etc… Ok, come primo approccio è importante fare caso a queste caratteristiche, ma non bisogna tralasciare l’importanza degli ingredienti e della loro la qualità, perché ne va della nostra salute nel lungo andare, onde evitare disturbi e malattie importanti che la qualità scadente degli alimenti, arricchiti con particolari additivi, conservanti e coloranti, pesticidi e tanto altro, possono possedere. E’ per questo che secondo me, sarebbe necessario una educazione al cibo e al suo acquisto fin dai primi anni di vita della persona stessa. Quindi, dopo aver fatto queste considerazioni, facciamo nostro l’impegno di imparare a leggere le etichette presenti sui cibi confezionati e vedremo come la nostra salute fisica subirà dei miglioramenti nel breve tempo.
Esiste un D. Legge del 1992 che regola la commercializzazione degli alimenti attraverso informazioni che devono obbligatoriamente essere presenti sulle confezioni di questi, pena il loro smercio. I dati che ogni prodotto deve contenere sono:
- L’Elenco degli ingredienti.
- Il peso, quindi la quantità del prodotto.
- I dati dell’azienda produttiva.
- L’indicazione della scadenza dell’alimento
- Codice a barre
- Il tipo di materiale con il quale è stato confezionato il prodotto allo scopo di incentivare la raccolta differenziata.
L’elenco degli ingredienti (conservanti, coloranti, nitrati, emulsionanti , addensanti )
Il cibo che andiamo ad acquistare per legge deve contenere la lista degli ingredienti in forma decrescente, cioè comparirà sull’etichetta in prima posizione l’ingrediente più presente, seguito da gli altri in quantità inferiore.
La lista degli ingredienti può contenere additivi che hanno il compito di conservare più a lungo il prodotto, di renderlo piacevole alla vista e all’olfatto e tutto questo viene regolato dal sistema normativo che impone alle aziende produttrici, quali additivi usare e quali no, in che misura e in che situazioni.
Gli additivi sono composti da:
- Coloranti.
- Conservanti
- Antiossidanti.
- Nitrati
- Emulsionanti
- Addensanti
Gli additivi sono riconoscibili sull’etichetta, perché sono contrassegnati da una lettera alfabetica, seguita da una serie di numeri.
La lettera alfabetica indica il Paese che approva quel tipo di additivo, regolandone la quantità e vigilando sulla sua qualità, per esempio la lettera E che precede i numeri, indica che è l’uso dell’additivo è sotto al sorveglianza della Comunità Europea.
I numeri che seguono la lettera sono tre e indicano il tipo di additivo presente che può essere facendo degli esempi:
- Da E100 a E 199 sono Coloranti.
- Da E200 a E299 sono Conservanti.
- Da E300 a E322 sono Antiossidanti.
- Da E325 a E385 sono correttori di acidità, cioè in grado di modificare il sapore dell’alimento.
- Da E400 a E495 sono Addensanti, Emulsionanti.