Ictus: cause e rimedi

La parola ictus è una parola latina che sta a significare “colpo”, difatti riguarda una malattia che si manifesta di colpo o all’improvviso su di un individuo.

L’ictus rappresenta una delle principali cause di morte nel mondo occidentale e solitamente colpisce persone sopra i 65 anni di età non escludendo casi rari anche nei soggetti più giovani.

L’ictus colpisce in ugual misura sia il genere maschile che quello femminile, anche se la tendenza interessa lievemente gli uomini.

Le donne fino alla menopausa godono della presenza degli ormoni sessuali che le proteggono dall’ipercolesterolemia, importante fattore rischio per l’ictus.

L’ictus è un evento improvviso, che interrompe la circolazione del sangue al cervello: le cellule nervose si alterano e nei casi più gravi muoiono.

Il soggetto colpito da ictus può quindi subire danni transitori, costanti o che possono peggiorare con il passare delle ore e dei giorni portando nei casi più gravi al coma e alla morte..

LE CAUSE E SINTOMI

E’ un evento improvviso, che interrompe la circolazione del sangue al cervello, ( alterazione delle cellule nervose che arrivano anche alla loro morte, con la possibilità di provocare dei danni gravi come il coma ), disturbi intermedi o disturbi lievi e temporaneo.

Se si risolve entro le 24 ore si parla TIA termine medico ( attacco ischemico transitorio), quando il disturbo neurologico si protrae oltre si parlerà di ictus.

L’ischemia, greco, “trattenere sangue”, un difficile apporto di sangue.

CAUSE PRINCIPALI

Con le età che avanza i vasi sanguigni diventano sempre meno elastici subendo una sorta di deterioramento delle proprie pareti e con l’aggiunta di fattori di rischio possono portare alla manifestazione di malattie come ictus.

L’ictus può avere:

  • un origine aterotrombotica: si manifesta per occlusione delle arterie a causa di aterosclerosi in quanto le pareti delle stesse vengono ricoperte da placche ( grassi prevalentemente costituti da colesterolo) e da altre sostanze presenti nel sangue come piastrine e globuli rossi.

Il sangue non potendo scorrere provoca un trombo favorendo la morte di cellule nervose che non ricevono più nutrimento dal sangue stesso.

  • origine embolica: in questo caso l’organo maggiormente colpito è il cuore, si manifesta infatti in soggetti che hanno patologie cardiache come la fibrillazione atriale frequente negli anziani.

Gli emboli sono frammenti di placche di aterosclerosi che si staccano e vanno in giro per i vasi sanguigni fino a depositarsi in piccole arterie provocando una ostruzione completa

  • Origine emorragica: E’ l’evento più grave che si possa verificare durante un ictus e rigurada la rottura di un vaso sanguigno che provoca un ‘emorragia cerebrale.

MA PERCHE’ SI ROMPE UN VASO SANGUIGNO?

  • La maggior parte avviene a causa di ipertensione dato che uno aumento o sbalzo di pressione improvvisa nelle arterie provoca un precose danneggiamento delle stesse rendendole deboli e predisposte a rompersi.
  • Per rottura di aneurismi (provocata per la maggiorparte da ipertensione ma può manifestarsi anche a causa di una malformazione delle arterie venose), in questo caso le arterie si gonfiano a causa di una forte pressione come se avessero all’interno una pallina e si rompono provocando un ictus.

QUALI SONO I FATTORI DI RISCHIO DI ICTUS?

Esistono dei fattori di rischio che se trascurati e non trattati adeguatamente con i farmaci possono provare l’ictus:

  • L’ipertensione.
  • L’ipercolesterolemia ( colesterolo alto ).
  • Le cardiopatie: patologie come la fibrilizzazione atriale favoriscono la formazione di emboli nell’area cardiaca diretti poi nell’area cerebrale.
  • Il diabete che può provocare la rottura sia dei piccoli che dei grandi vasi sanguigni.
  • Il fumo che può provare ictus sia di origine trombotico che emorragico.
  • Il sovrappeso e la sedentarietà ( che provocano un importante aumento di colesterolo nel sangue fattore di rischio soprattutto per il cuore.
  • Ereditarietà, non è certo ma sembra che chi ha avuto in famiglia un caso di ictus ha una forte possibilità di sviluppare questa patologia.

PREVENIRE ICTUS: QUALI ESAMI FARE E TERAPIE FARMACOLOGICHE

Esistono non solo esami ematici ma anche radiologici che aiutano ad avere un quadro chiaro dello stato di salute dei nostri vasi sanguigni.

Un esame ematico importante da fare è la rilevazione nel sangue dell’ omocisteina, aminoacido di origine alimentare.

Valori alti di omocisteina ( se superiori a 9 micromoli/L.) provocano lesioni di vasi sanguigni, alterano piastrine provocando trombi e malattie cardiovascolari e ictus.

La causa di un aumento di omocisteina è spesso la conseguenza di una dieta ricca di carne e povera di verdure, troppo caffè, alcol, fumo e vita sedentaria.

Un esame radiologico non invasivo ma importante da eseguire è l’ecodoppler, si tratta di un ecografia che ha lo scopo di valutare lo stato di salute dei vasi sanguigni e la presenza di placche ateriosclerotiche.

Particolarmente importante è l’ecodoppler agli arti sovraortici, durante il quale si valuta lo stato di salute delle carotidi, le due arterie situate ai lati del collo responsabili della circolazione sanguigna cuore -cervello.

Soprattutto se ci troviamo difronte a una stenosi carotidea è fondamentale passare una visita cardiologica per escludere patologie cardiache dato che la carotide è un’arteria fondamentale per il passaggio di sangue dal cuore al cervello.

CAROTIDE OCCLUSA RIMEDI

In caso di stenosi carotidea superiore al 70%, cioè quando l’arteria è ricoperta da placche ateriosclerotiche numerose tanto da prevedere a breve la possibilità di un evento trombotico, i medici possono optare per la chirurgia vascolare.

La rimozione della placca avviene tramite incisione e sotto anestesia locale ma si tratta di un intervento molto rischioso.

Durante l’asportazione delle placche infatti, queste possono spezzarsi ed entrare in circolo nei vasi sanguigni più piccoli provocando l’ictus stesso.

COME SI MANIFESTA L’ICTUS

Tutto dipende dall’area del cervello che viene colpita, infatti l’ictus può compromettere:

  • il movimento: spesso si manifesta la paresi facciale o un modesto o importante deficit di forza di una parte del corpo.
  • il linguaggio, la vista dovuti alla rottura di piccoli vasi che col tempo possono dare origine ad un deterioramento cerebrale provocando la demenza cerebrale.

COME CAPIRE SE UNA PERSONA STA AVENDO UN ICTUS?

Ci sono dei segnali importanti che se riconosciuti tempestivamente possono salvare la vita ad’una persona colpita da ictus.

Quali sono questi segnali? Sono segnali che ci manda il corpo e l’arrivo tempestivo dei mezzi di soccorso farà la differenza.

il viso: Osserviamo il viso della persona e chiediamole di sorridere, noteremo che una parte della bocca non riuscirà a muoversi e ci troveremo difronte a una paresi facciale.

le braccia: chiediamo di alzare le braccia, ma la persona riuscirà ad alzarne solo una.

la parola: la persona improvvisamente avrà difficoltà a parlare, mangiandosi anche le parole.

Quando ci troveremo difronte anche a uno solo di questi sintomi dovremo immediatamente chiamare il 112 o 118 per trasportare il prima possibile la persona in ospedale.

DIAGNOSI

La diagnosi per una persona colpita da probabile ictus deve essere fatta immediatamente e l’esame che viene prese in considerazione è la tac senza contrasto capace di individuare ischemia, emorragie e altre patologie in corso.

In un secondo momento invece viene fatta solitamente la risonanza magnetica per individuare possibili danni cerebrali.

CURA

Non esiste una cura efficace per curare i danni cerebrali provocati dall’ictus.

L’unico strumento rimane la prevenzione combattendo i fattori di rischio dell’ictus oltre a salvaguardare quelle cellule nervose che non sono state ancora danneggiate .

In caso di grosse emorragie cerebrali è possibile fare un intervento chirurgico allo scopo di svuotare l’ematoma che può compromettere il sistema cerebrale ancora sano.

Difronte a un ictus di natura ischemica esiste una terapia fibrinolitca capace di sciogliere il trombo o l’embolo.

Questa terapia viene usata solo per particolari soggetti e in casi selezionati oltre ad essere praticata in pochissimi ospedali italiani specializzati.

IL DOPO ICTUS

Dopo un ictus sarà fondamentale adottare un programma per recuperare le funzioni perse.

Si parla di tecniche riabilite che hanno lo scopo di attivare altri circuiti nervosi per migliorare le prestazioni fisiche, psicologiche e cognitive della persona che ha subito l’ictus.

Il soggetto che ha avuto un ictus, subisce spesso uno stravolgimento importante della propria vita.

Problemi motori, difficoltà ad esprimersi possono portare la persona a una profonda depressione che deve essere trattata tempestivamente con la terapia adeguata e con la vicinanza della famiglia.

FARMACI PER PREVENIRE L’ICTUS

La terapia che aiuta a prevenire l’ictus consiste nell’assumere uno stile di vita sano e non sedentario.

Si parla di farmaci antiaggreganti ( per prevenire in trombi ed emboli) e scoagulanti, di estatine ( per diminuire sia il colesterolo cattivo che i trigliceridi) terapie utili per contrastare l’insorgenza di ictus