Scritto da Andrea Ramerini
Siamo già nel 2021 e nonostante il passare degli anni non abbiamo raggiunto l’obbiettivo primario per un mondo migliore: l’uguaglianza.
Mi chiedo molte volte se sia possibile che nel 21esimo secolo possa ancora essere vivo il pensiero di odio e disprezzo verso religioni, culture, lingue, sesso e pelle.
Il razzismo
Il primo problema che troviamo in ogni parte del mondo è il razzismo. E’ possibile pensare che nel 2021 una persona possa essere inferiore a te solo per il colore della pelle? In questo modo alimentiamo sempre di più “il muro” che stiamo costruendo proprio noi. I mattoni sono fatti di ignoranza e a costruirli siamo noi. Dobbiamo agire e protestare per le ingiustizie nel mondo.
Persone come George Floyd, Breonna Taylor, Ahmaud Arbery sono morti solo per la carnagione scura. Finiamo queste stragi e facciamo tutti qualcosa, perché da soli è impossibile ma insieme no.
Il maschilismo
In molti paesi del mondo il maschilismo distrugge le vite di migliaia di donne, a causa di migliaia di stereotipi come “le donne devono pulire casa e gli uomini devono lavorare” e molti altri. Oggi ho deciso di raccontarvi una storia in particolare, la storia di Samia Shariff.
La storia di Samia
Samia non è una bambina come le altre, viene da una famiglia musulmana molto ricca, che prova disprezzo verso le donne e, solo per il suo sesso viene discriminata da sua madre e da suo padre. Da piccola la sua vita è dura ma nonostante tutto, questo è solo un antipasto di quello che sarebbe stata la sua adolescenza. Dopo aver vissuto a Parigi la sua famiglia decide di partire per Algeri (la capitale dell’Algeria). Qui viene trattata come un cane; Samia viene ripetutamente picchiata dal padre e dalla madre. Senza la sua volontà viene promessa sposa a soli 14 anni.
Dopo aver vissuto questa vita fortunatamente Samia è qui e può testimoniare tutto.
E’ stato pure pubblicato un libro sulla sua storia: “Il velo della paura”
Un libro che sto leggendo con grande interesse.
Ecco il mio articolo più recente: Luther King