La vitamina K appartiene alla categoria delle vitamine liposolubili, cioè che si sciolgono nei grassi. Il suo nome deriva da kougulation, riferito alla coagulazione del sangue, funzione principale della vitamina k, che fu scoperta nel 1935, ma che solo 40 anni dopo si è arrivati alla conoscenza totale delle sue funzioni.
La vitamina k si suddivide in:
Vitamina K1 che si trova negli alimenti.
Vitamina K2 che viene creata dalla flora batterica intestinale.
Vitamina K3 prodotta sinteticamente in laboratorio.
Come il titolo suggerisce, la vitamina k viene prodotta dalla nostra pelle grazie all’ azione benefica del sole, per questo è importante durante tutto l’anno avere la buona abitudine di fare una passeggiata, insieme ai nostri figli, per poter immagazzinare il più possibile la produzione della vitamina k, soprattutto d’estate, il periodo durante il quale la quasi totalità del nostro corpo, viene esposta ai raggi solari, con le dovute precauzioni ovviamente, avendo l’accortezza di usare creme ad alta protezione, per salvaguardare la pelle dai pericolosi raggi ultravioletti, prodotti dal sole stesso.
A COSA SERVE LA VITAMINA K?
La funzione principale della vitamina k è quella di prevenire le emorragie e problemi di coagulazione del sangue, contribuendo a favorire una veloce guarigione da una ferita per esempio. Ma non ci fermiamo qui, perché avere una buona dose di vitamina k, favorisce al calcio di fissarsi nelle ossa, proteggendoci da malattie come il rachitismo, osteoporosi, dolori articolari, fratture ossee, carie oltre a donare benessere al sistema nervoso e a quello cardiocircolatorio. La vitamina k oltretutto viene impiegata anche per aumentare le difese immunitarie, nei bambini spesso viene somministrata nel periodo invernale, proprio per proteggerli dai malanni di stagione. Nei neonati la somministrazione della vitamina k è obbligatoria, soprattutto perché il loro intestino non è ancora in grado di produrlo autonomamente per la mancanza di flora batterica e perché l’alimentazione limitata non riesce a produrne che pochissime quantità insufficienti. Studi approfonditi, hanno messo in luce come la somministrazione della vitamina k nei pazienti malati di cancro ai polmoni aiuti a rallentare la produzione delle cellule maligne.
IN QUALI ALIMENTI SI TROVA LA VITAMINA K?
Gli alimenti che contengono la vitamina k sono:
ceci, piselli, ortaggi a foglia verde come spinaci, broccoli, cavoli, cime di rapa, tuorlo d’uovo, cereali, soia , olive, thè verde, fegato di maiale e manzo, tonno, salmone, sardine, anche nei latticini e nella frutta è presente ma in quantità inferiori. Da specificare che la cottura di questi alimenti, non compromette, come di solito accade, la distruzione della vitamina k.
COSA SUCCEDE SE MANCA LA VITAMINA K?
La carenza di vitamina k nel nostro organismo comporta come conseguenza principale, l’insorgere di emorragie, si riscontrano anche malattie legate al fegato, ma un argomento che vale affrontare è la possibilità di incorrere in problemi di arteriosclerosi, cioè di indurimento delle arterie, mi spiego meglio: se non assumiamo la quantità giusta di vitamina k, o il nostro corpo non riesce a crearla, rischiamo che il calcio che assumiamo grazie al consumo di latte e formaggi, invece di depositarsi sulle ossa rendendole più forti e resistenti, cambia direzione ed intacca le arterie, rendendole dure e calcificandole. Inoltre, si possono manifestare ossa più fragili, quindi fratture più frequenti, carie per quanto riguarda i denti, spasmi muscolari, dolori intercostali, rachitismo nei bambini. Una parola in più va spesa sicuramente per il problema dell’osteoporosi: nonostante il nostro Paese consumi molti latticini, la questione si presenta stranamente, allora ecco il collegamento alla carenza di vitamina k, che può concorrere allo sviluppo della malattia.
COSA SUCCEDE SE SI PRENDE TROPPA VITAMINA K?
Un eccesso di vitamina k può provocare disturbi intestinali, stanchezza, problemi ai reni ( il calcio si può depositare su di essi, provocando problemi seri ).